Che dire…

Da un’idea nata per gioco tra un gruppo di amici prolochisti prima della festa patronale di settembre del 2003, nell’estate del 2005 nasce il Comitato Organizzatore Palio (che chiameremo da ora in poi C.O.P.).

Ricordo come se fosse ieri. Durante il montaggio del capannone nel campetto dell’oratorio ancora senza erba sintetica io, Beppe, Lorenzo, Gigi, Lino (e forse pochi altri) ci chiedevamo: “Perché non fare una grossa e bella festa di paese a Giugno ed inventarci a Settembre il Palio dei Borghi di Pralormo utilizzando i vecchi toponimi e i confini storicamente conosciuti che dividono un borgo dall’altro?.”

Non sapevano ancora a cosa saremmo andati incontro e già fantasticavamo su cosa sarebbe potuto succedere. Iniziammo a ipotizzare i nomi dei borghi. Non sarebbero potute mancare le Jiere, non potevano non esistere la Villa, i Praccioni, la Spina, la Roncaglia, il Cavallo, lo Scarrone e il Borgo Nuovo. Ci sembrarono troppi e pensammo di fare delle fusioni: il risultato di questa equazione fu 5 e da allora ad oggi non cambiò più.

La Villa vestì la casacca di colore Giallo, le Jiere quella verde, il Cavallo-Roncaglia l’arancione, i Praccioni-Spina quella blu e di rosso il Borgo Nuovo-Scarrone. Furono scelti questi cinque colori e solo un estrazione a sorte casuale ne stabilì l’accoppiamento.

L’intenzione quindi comunicata all’epoca dei fatti dalla Proloco, di trasformare la festa patronale di S.Donato in un momento di maggiore raccoglimento e coesione, portò all’aggregazione di un gruppo di persone (C.O.P.) con l’obbiettivo di organizzare una serie di momenti ludico-ricreativi in grado di coinvolgere, ci augurammo vivamente, la maggior parte dei PRALORMESI.

Le competizioni si svolsero in una settimana e ad oggi, per far sì che il Palio venga alzato al cielo e che venga proclamato il borgo vincitore, ci vanno minimo 10 giorni suddivisi fra giornata inaugurale, gare e il gran finale.

Il vincitore del Palio si aggiudica il “Trofeo dei Borghi” e ogni anno si rimette in palio fin tanto che un borgo non riesce ad aggiudicarselo x tre edizioni. In tal caso l’aggiudicazione è definitiva. Considerando il fatto che il borgo Cavallo-Roncaglia ha già raggiunto tale scopo, il C.O.P. ha già provveduto a realizzarne un altro (che è quello attualmente in gioco).

Sempre nel 2005 sottoscrivemmo il fatto di realizzare anche un gonfalone, vero simbolo del “Palio dei Borghi”, sul quale poter affiggere le coccarde dei borghi vincitori e non è detto che potremmo riuscire a farlo proprio in questa edizione… chissà.

La fase embrionale per organizzare la prima edizione fu abbastanza complessa ed intensa: redigemmo uno statuto, un calendario gare con tanto di capi-disciplina e arbitri interni, regolamentammo ogni singola gara e, punto fondamentale, stabilimmo i requisiti per poter partecipare.

La clausola fondamentale per partecipare al palio dei borghi è essere residente in un determinato borgo e partecipare per lo stesso, oppure, essere ex residente, possessore di seconde case e coloro che hanno acquisito meriti particolari. Qualora un ex residente avesse abitato in più di un borgo avrebbe avuto la facoltà e possibilità di scelta.

Durante le ultime edizioni furono ammessi coniugi e figli di ex residenti.

Il primo C.O.P fu costituito dai seguenti membri: Accossato Mario, Baravalle Riccardo, Cerutti Enrico, Fogliato Lorenzo, Grosso Donatella, Lungo Vaschetti Enrico, Nota Emiliano, Nota Matteo, Scaravaglio Marco, Seja Giuseppe, Tallone Bruno, Torta Gianluigi.

Ci sbizzarrimmo e organizzammo la prima edizione del palio con 7 discipline: calcio 5, pallavolo, marca al re, bocce, tiro alla fune, campestre e giochi per bambini.

L’anno dopo arrivammo a 9 con l’aggiunta del tiro al piattello e gara al punto femminile over 35.

Non contenti aumentammo ancora con l’introduzione del calcio ballilla e del ping pong.

“Chi troppo vuole nulla stringe” dice il detto e iniziammo a cambiare orientamento: i capi-borgo si alternarono e iniziammo la politica del rinnovamento e del cambiamento togliendo alcune specialità storiche e introducendo la “novità” ossia il beach-tennis, la staffetta d’altri tempi e il famosissimo tiro all’uovo.

Il resto e storia di oggi, il C.O.P. ha cambiato personaggi e addirittura organigramma. Oggi i cinque capi-borgo sono lo storico Mario Accossato per i Praccioni-Spina, la temeraria Luigina Ronco al suo 3° palio alla guida delle Jiere, il grande Alessandro Accossato per la Villa, il buon Enrico Lungo Vaschetti per i rossi di B.go Nuovo-Scarrone e la new e young entry Daniele Casetta alla guida del Cavallo-Roncaglia.

E poi ci sono io, Enrico Cerutti, ex capo-borgo arancio, che dopo il cambio di residenza come da regolamento sarei e sono diventato un verde e quindi uno delle Jiere. Da quest’anno sarò primo presidente “super-partes” del Comitato Organizzatore Palio dei Borghi di Pralormo.

Ne vedremo e sentiremo delle belle anche quest’anno…. parola di presidente.

 

                                                                                                                                             Cerutti Enrico